Quando si decide di investire e acquistare una seconda casa, è opportuno considerare diversi aspetti. In primo piano, ci sono senza dubbio le spese. Le voci a cui fare attenzione sono molte. Tra queste, troviamo quelle relative alla bolletta della luce. Cosa devi sapere prima di scegliere il fornitore giusto? Nelle prossime righe, vedremo assieme alcuni aspetti che è fondamentale considerare.
Bolletta elettrica seconda casa: è più alta?
La risposta è affermativa: sì, la bolletta della luce della seconda casa è più alta rispetto a quella che si paga per l’abitazione principale. A questo proposito, hanno influito molto gli aumenti sugli oneri di sistema avvenuti nel 2017. Fondamentale è ricordare che le tariffe per il gas non hanno invece subito variazioni.
Alla luce di ciò, è opportuno scegliere con intelligenza le fonti di illuminazione. Questo significa, per esempio, orientarsi verso luci a LED. L’impegno economico iniziale sarà magari alto ma, anche a medio termine, sarà possibile apprezzare risultati a dir poco soddisfacenti per quanto riguarda il risparmio.
Attenzione alle richieste di chiusura della fornitura
Spaventati dagli oneri maggiori della bolletta luce della seconda casa, molti proprietari optano per la chiusura della fornitura nei periodi in cui non sono presenti nell’immobile. Questo succede soprattutto quando si hanno case in località di vacanza, che rimangono vuote per la maggior parte dell’anno. Se si opta l’alternativa sopra ricordata, bisogna considerare i costi di chiusura dell’utenza e, quando si riprende a utilizzare l’immobile, quelli di riapertura del contatore. Quest’ultimo onere si aggira intorno ai 50 euro.
Le spese non finiscono qui! Chi decide per la sospensione temporanea della fornitura e per la sua successiva riattivazione, deve infatti tenere in conto anche le spese di uscita degli addetti del fornitore, per non parlare dei tempi di attesa. Si tratta oggettivamente di un’alternativa a dir poco scomoda, che non comporta alcun vantaggio concreto per quanto riguarda il risparmio in bolletta della luce nella seconda casa.
Oneri di sistema: per vederci più chiaro
Abbiamo nominato poco fa gli oneri di sistema, ricordando che sono i principali responsabili delle voci di spesa più onerose nella bolletta della luce delle seconde case. Fondamentale è distinguerli dal costo della luce, ossia l’energia effettivamente consumata. Gli oneri di sistema sono invece tutte le voci relative ai costi di trasporto e alla gestione dei contatori. A stabilirle è l’Autorità per l’Energia e non i singoli fornitori.
Purtroppo per chi ha una seconda casa, a seguito dell’introduzione della cosiddetta tariffa TD – ideale per le famiglie numerose in quanto a maggiori consumi corrispondono spese più contenute – proprio perché si utilizza poco un immobile si va incontro a esborsi notevoli in bolletta.
Come regolarsi?
La scelta del gestore della luce per la seconda casa sembra a dir poco ostica. Considerando la situazione tariffaria appena ricordata, sicuramente non è il massimo, ma si può trovare una soluzione. Grazie ai comparatori web, è infatti possibile trovare il fornitore più adatto alle proprie esigenze. Siti come CheTariffa.t, che hanno dato una svolta a chi tiene al risparmio domestico, permettono infatti di comparare i prezzi per il consumo di energia di diverse realtà. Considerando le peculiarità della bolletta luce della seconda casa, bisogna puntare proprio al più basso.
Il consiglio che diamo è quello di aspettare magari qualche mese per vedere la situazione e per valutare l’impatto delle proprie abitudini sui consumi. Magari il fornitore scelto al momento va benissimo. Se non dovesse essere così, in pochi click e gratuitamente è possibile cambiarlo e sceglierne un altro!