Perché affidarsi all’edilizia a secco

Nel momento in cui dobbiamo dare il via alla costruzione di un immobile, sono parecchie le alternative che si prospettano davanti ai nostri occhi: ormai, dopo decenni di innovazione continua, il campo dell’edilizia offre svariate possibilità in questo senso. Una su tutte, particolarmente utilizzata perché garante di enormi vantaggi, è certamente la costruzione a secco. Si tratta di una tecnica che affonda in realtà radici molto profonde nel passato, ma che in Italia sembra essere stata riscoperta intorno agli anni ’80 dello scorso secolo. Proviamo a spiegare in queste righe di che cosa si tratta, e quali sono i vantaggi che porta con sé.

Quali sono i vantaggi

Cominciamo con i benefici che possiamo ricavare dalla costruzione a secco, sempre tenendo in considerazione un elemento imprescindibile perché il discorso regga: è assolutamente necessario che i materiali utilizzati siano di alta qualità, così come altrettanto determinante è che nel corso del processo di edificazione il livello di attenzione venga mantenuto elevato. Queste sono le reali basi su cui deve poggiare una costruzione, e dovrebbero essere sempre valide che si tratti di strutture a secco o meno.

Ad ogni modo, a queste condizioni, possiamo dire che il numero di vantaggi è piuttosto sostanzioso: tanto per cominciare sarà sensibile l’influenza che questo tipo di costruzione avrà sulle tempistiche del lavoro, con un’ottimizzazione dello stesso assolutamente non indifferente. Si tratta infatti di una modalità di costruzione che non lascia spazio ad eventuali rallentamenti o equivoci a realizzazione avviata, se in sede di programmazione tutto è stato valutato e stabilito nella maniera corretta.

Un altro elemento che sarà caratterizzato da un’elevata “escursione” in negativo, e dunque un’ottima notizia per il futuro inquilino o comunque per chi commissiona l’immobile, è il costo: si tratta infatti di un sistema di lavorazione che punta a tagliare le spese quanto più possibile. In sostanza, sarà una costruzione vantaggiosa per entrambe le parti in causa, e caratterizzata da un inevitabile aumento della produttività e della velocità costruttiva.

C’è poi da considerare che l’edificio sarà dotato di una maggiore resilienza statica grazie alla sua leggerezza: un fattore non indifferente in caso di costruzione in zona anche parzialmente sismica. Infine, altre due tipologie di risvolti che devono essere prese in considerazione anche se non riguardano in maniera diretta il fruitore dell’appartamento: da una parte le condizioni lavorative, che nel caso di una costruzione a secco portano sicuramente ad un necessario aumento della pulizia e sicurezza all’interno dei cantieri. Dall’altra parte l’aspetto ecologico: i materiali utilizzati per questo tipo di costruzioni sono praticamente tutti riciclabili, all’occorrenza.

Costruzione a secco: come si realizza?

Partendo dal presupposto che per informazioni maggiori o più dettagliate è sempre meglio fare affidamento sui siti professionali del settore di riferimento, come può essere in questo caso https://www.vanoncini.it/news/2019-10-08/edilizia-secco-le-ragioni-di-una-scelta, proviamo adesso a comprendere qual è il processo attraverso il quale si struttura una costruzione a secco.

Fondamentalmente, si tratta di un principio alla base di una tipologia di edificazione portata avanti senza l’utilizzo di acqua o altri liquidi durante il processo di assemblaggio: quest’ultimo, perciò, si compone di una progressiva stratificazione di materiali sopra un telaio interno, molto resistente. Solitamente, è strutturata in questo modo: attraverso la sovrapposizione di tre diversi strati che nel linguaggio tecnico vengono definiti come “gusci”: vediamo quali sono le rispettive caratteristiche di ognuno di questi.

Al guscio interno spetta il compito di racchiudere e delimitare l’abitazione. Il guscio interno è poi ricoperto dalla struttura intermedia, statica e portante, che può essere costituita da vari materiali ma solitamente è di cemento armato, acciaio oppure legno, e va a costituire in qualche modo lo scheletro della casa; infine, c’è il guscio esterno.